L’istruzione
tecnica è al centro del mondo del lavoro. Di essa si è ragionato nel “processo
di Lisbona e di Bologna”. Di conseguenza la Comunità Europea è stata impegnata
a investire sull’istruzione.
La
prossima riforma dell’istruzione tecnica, in linea con le direttive comunitarie,
e la nuova legge sull’obbligo scolastico, rappresentano occasioni di rilancio
dell’istruzione tecnica a patto di delineare adeguate modalità di insegnamento
e tenere contatti continui con il mondo economico-produttivo al fine di
definire competenze in uscita da sommare alle competenze chiave.
Perciò
anche in considerazione della vocazione degli istituti tecnici (forti saperi di
base, sviluppo di capacità di apprendimento, capacità operative flessibili,
orientamento verso capacità di progettazione, conoscenze e competenze atte a
unificare le varie tecnologie) l’ITIS lavora per:
costruire
un percorso culturale teso a definire il profilo di una persona educata,
istruita e formata che abbia le competenze specifiche, attraverso percorsi
curricolari ed attività extracurricolari, quest’ultime anche di formazione
professionale, fornendo altresì la necessaria flessibilità richiesta
dall'attuale mondo del lavoro e gli strumenti idonei per la prosecuzione degli
studi: tutto ciò anche con l’obiettivo prioritario di un percorso di qualità
che, nell’ambito di ciascuna specializzazione, venga perseguito attraverso
l’attuazione di progetti e di interventi tesi a raccordare al meglio il mondo
della scuola secondaria con quello dell’istruzione universitaria e del lavoro.
In
definitiva, la figura “in uscita” che si intende formare è quella di un TECNICO
affidabile – sia come persona che come professionista -(quindi responsabile,
consapevole ecc.) in possesso di adeguate conoscenze/competenze professionali,
capace di ipotizzare soluzioni, capace di ottimizzare risorse, capace di
lavorare in equipe, capace di affrontare l’alta formazione e l’Università.